In Bianca e il suo Contrario – video che dà il titolo alla mostra – l’artista è in piedi, immobile e con lo sguardo fisso rivolto all’osservatore. Come una sposa, indossa un abito bianco e ha in una mano un bouquet di rose dello stesso colore. La staticità della scena è interrotta all’improvviso da alcune gocce d’acqua nera che cominciano a cadere dall’alto. Progressivamente l’abito si tinge, così il corpo e il viso della protagonista. In questo modo, in un arco di tempo che simboleggia un vissuto, il soggetto si trasforma radicalmente e l’abito come la pelle della protagonista assorbe il liquido nero come segno indelebile del passaggio del tempo.
L’installazione dal titolo, “La morte tornò a letto, si abbracciò all’uomo e, senza ben capire quel che le stava succedendo, lei, che non dormiva mai, sentì che il sonno le faceva calare dolcemente le palpebre. Il giorno seguente non morì nessuno.” (dal romanzo Le intermittenze della morte di José Saramago), collocata all’ingresso della galleria, si ispira al recente ritrovamento, nei pressi di Mantova, di due scheletri risalenti al periodo neolitico.
La seconda installazione intitolata Everyman si ispira all’ultimo romanzo di Philip Roth. Si tratta di un arco luminoso con motivi floreali, come quelli costruiti nei paesi per alcune feste e ricorrenze. Al suo interno si legge la scritta “everyman”.