Wolfgang Laib
… e vidi cose che ridire né sa né può …
- Luogo:
- Milano
- Data:
- 25 ottobre 2023 – 13 gennaio 2024

In occasione del progetto di residenza #MAOTempoPresente l’artista Marzia Migliora ha lavorato al MAO per alcuni mesi fra il 2022 e il 2023, confrontandosi con le opere custodite nei deposti, assimilando oggetti, stilemi, immagini della collezione museali e trasformandoli in un composito alfabeto utilizzato per comporreIl Rituale del Serpente. Gli arazzi dal titolo Il Rituale del Serpente(2023), che impegnano parzialmente lo scalone monumentale d’ingresso del MAO, hanno origine da un grande rotolo di carta disegnato (130 x 9140 cm) con tecnica mista - collage, frottage e disegno - realizzato dall’artista partendo da alcuni oggetti rituali e sculture della collezione, invisibili al pubblico perché attualmente non esposti nel percorso di visita del MAO. In questo grande disegno i soggetti di diversa natura, epoca e cultura (opere della collezione, riferimenti alla storia umana post industriale, alla natura e alla simbologia deinaga/serpenti) si incrociano e interferiscono tra di loro creando una narrazione per immagini in cui ogni elemento possa convivere con gli altri in un unico ambiente parossistico e astorico.
La mostra Pensiero video. Disegno e arti elettroniche presenta opere di Lucio Fontana, Hans Namuth - Paul Falkenberg - Jackson Pollock, Mario Schifano, Wolf Vostell, Gianni Toti, Fabrizio Plessi, Studio Azzurro, Bill Viola, William Kentridge, Grazia Toderi, Giacomo Verde, Michele Sambin, Nalini Malani, Quayola e del "padre nobile" della sperimentazione video Nam June Paik, di cui è esposto lo straordinario "Little Italy" (1990). Autori diversi, lontani nel tempo, nelle aree geografiche e nella formazione, ma uniti in un percorso di ricerca teso alla restituzione di uno spaccato storico e alla promozione di uno sguardo retrospettivo inedito, che mette in dialogo la sfera personale e quella pubblica, la formazione personale di ogni artista e l'evoluzione dei media analogici e digitali, hanno scelto di esprimersi e di arricchire la propria ricerca. "Pensiero video. Disegno e arti elettroniche", ci permette di entrare in relazione con una temporalità diversa da quella "congelata" della fotografia o da quella "animata" delle immagini in movimento. Se accettiamo la metafora del "tempo come flusso", il disegno, con le sue cancellature, le modifiche, gli assemblaggi multipli e simultanei di linee e segni, rappresenta un modello di "backbeat". Un progetto che si è rivelato un'occasione di crescita per il pubblico e per la collettività.
Mitchell Art Museum del St. John's College, Annapolis, Maryland, USA. Negli anni Sessanta, gli happening, il minimalismo e la performance art hanno contribuito a introdurre il concetto di tempo nell'arte contemporanea. Tuttavia, è stato solo quando gli artisti hanno iniziato a sperimentare con la tecnologia, utilizzando strumenti come computer, fotocamere videocamere, che il tempo è diventato una dimensione nuova nell'arte visiva. Questa mostra riunisce opere innovative di sette artisti che hanno esplorato le dimensioni malleabili, simboliche, affettive e sociali di questo soggetto perennemente sfuggente, indagando al contempo l'evoluzione delle aspettative degli spettatori nei confronti della nuova arte.
Nuova installazione per la 26° edizione di Luci d'Artista
Untitled (Radical Objecthood) è una mostra che esplora l'idea e il significato della scultura oggi attraverso un gruppo di artisti di diverse generazioni e geografie, intrecciando narrazioni non lineari e riaffermando la centralità dell'oggetto fisico nella pratica contemporanea. Curata da Piero Tomassoni, la mostra si svolge nel garage del nuovo edificio 60 Curzon di Mayfair, evocando la fondamentale mostra d'arte contemporanea che si tenne nel parcheggio sotterraneo di Villa Borghese a Roma esattamente cinquant'anni fa.
Dall’8 ottobre 2023 la GAMeC presentaARTISTS’ FILM INTERNATIONAL #15. Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, che rappresenta la partecipazione della GAMeC ad Artist's’ Film International, il network dedicato alla videoarte nato nel 2008 da un’iniziativa della Whitechapel Gallery di Londra, che coinvolge alcune tra le più importanti istituzioni d’arte contemporanea internazionali e artisti provenienti da tutto il mondo.Come di consueto, ciascuna istituzione è stata invitata a segnalare un artista del proprio Paese e a presentare il suo lavoro attraverso un’opera video in relazione alla tematica proposta, che per questa edizione – che vede proseguire il format ibrido adottato negli ultimi anni, sia online che in presenza – è “La Diaspora”. Le curatrici Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni hanno selezionato per la GAMeC l’opera Alphabet. The space between us and the unknown (2021) di Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini una coppia di artisti nati a Milano negli anni sessanta e residenti a Berlino dal 2002.