La Galleria Lia Rumma inaugura, sabato 6 aprile 2024, la mostra personale dell’artista Paolo Icaro, la prima nella sede di Milano.
La poetica di Paolo Icaro - uno dei protagonisti delle ricerche artistiche degli anni Sessanta, vicino all’esperienza dell’Arte Povera - è caratterizzata dal continuo superamento dell’idea di scultura in quanto oggetto, per trasformarla in processo, esperienza. La scultura diventa così più un’esigenza di esistenza che non di forma, che dà vita ad immagini di gravità e di leggerezza, di materia ed astrazione, di misura e dismisura. Decostruendo il linguaggio dell’azione scultorea, Icaro conduce una costante indagine sullo spazio e la sua percezione, e sulle infinite possibilità plastiche e metaforiche che i diversi materiali offrono. “La scultura si avvera quando do corpo all'idea che risiede nello spazio mentale” ha dichiarato l’artista.
“La visione generale della mostra alla galleria Lia Rumma - spiega Paolo Icaro - è intesa come un’opera in diversi tempi e diversi spazi” distribuita sui tre piani della galleria. All’ingresso, a piano terra, s’incontra Geometria eccentrica (1967), una grande struttura composta da elementi d’acciaio nero, che come uno scheletro di “geometria eccentrica” (così la definisce l’artista), disegna uno spazio abitabile da esperire col corpo (quello dell’artista che lo ho costruito a sua misura e del visitatore che lo attraverserà), da misurare in senso fisico e mentale, da ricercare nel divenire del tempo.
Salendo al primo piano, s’incontra il paesaggio multicolore del Racconto dei racconti (1969-2021). Un'installazione ambientale composta da tanti parallelepipedi di materiali diversamente “empatici” all’artista, su cui è inscritta la parola "racconto". I racconti sono collocati a pavimento su fogli di piombo misurati. "Per interpretare il silenzio dei Racconti - dice Paolo Icaro - ho sentito la necessità di coinvolgere il musicista Alessandro Petrolati, pianista e compositore di musica elettronica che ha preparato un "effetto" minimale, così delicato e interrotto da silenzi, da risultare quasi inudibile, sotto forma di "brusio" che anima l'aria in cui silenziosi respirano i 64 Racconti".
Al secondo piano, una serie di opere su carta, intitolate I tempi del disegno (2019), aprono una nuova relazione tra il segno del disegno e la carta. La carta viene trattata come una lastra materica di cellulosa, segnata, disegnata e infine tagliata: la linea sulla carta entra nella carta.