Con un rinnovato omaggio alla cultura del nostro paese, dopo l’installazione Falsa Prospettiva del febbraio 2001 presso la sede milanese della galleria, la personale del 1987, e la presentazione nella sede storica di Napoli del novembre 2007, gli artisti Clegg & Guttmann installano per Milano il loro ultimo progetto italiano appositamente concepito per la galleria.

Questo progetto di Clegg & Guttmann ha lo scopo di rivalutare lo studiolo e di suggerire modi per trasformarlo in una forma contemporanea che combini una varietà di funzioni, per cui gli oggetti d’arte non sono trattati semplicemente come oggetti da collezione, ma come aspetti di un ambiente dedicato alla contemplazione cognitiva e filosofica. L’installazione di Clegg & Guttmann è stata concepita come discendente diretta dello studiolo rinascimentale. Essa vuole riportare al presente l’interesse originario per la memoria e l’immaginazione. Nel contesto contemporaneo la problematica è forse un po’ diversa: gli atteggiamenti nei confronti della memoria e dell’immaginazione hanno subito diverse trasformazioni, così come la teoria che mira a migliorarle. Tuttavia, l’idea di incorporare l’arte in una “stanza per pensare”, o ancora meglio, in una “stanza del pensiero”, sembra oggi attraente e suggestiva come lo fu nel primo Rinascimento; l’opera d’arte non dovrebbe essere trattata solo come un oggetto decorativo, ma come parte di un disegno globale che favorisce una vita di cultura e di contemplazione.

L’installazione contiene cinque ambienti separati, ciascuno organizzato come un esercizio cognitivo a sé stante che riguarda un aspetto del sistema del ricordare e dell’immaginare. I diversi esercizi coinvolgono operazioni analitiche e sintetiche, la scomposizione dell’esperienza nei suoi elementi e la costruzione di nuovi insiemi, combinando gli elementi in maniera differente. Essi riguardano la lettura, il disegno, la musica, ecc. Clegg & Guttmann immaginano il nuovo studiolo napoletano “come un ambiente dove si potrà riflettere sui diversi aspetti della vita della mente coltivata, per migliorarli ed estenderli oltre le loro attuali possibilità”.

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