Nella mostra che segna il ritorno dell’artista in città, è un Minnesanger –Walther von der Vogelweide– e una delle sue più celebri ballate –Unter den Linden–, a ispirare l’omaggio a Lia Rumma. Poeta di lingua tedesca d’età medievale,Walther (come viene chiamato semplicemente dalla critica) è stato tra gli innovatori dello spirito e delle forme della “lirica d’amor cortese”. Sdegnando gli artifici e le amplificazioni retoriche, la sua poesia ha donato immagini di vita vissuta grazie alle quali si sono stemperati sia i vagheggiamenti che la dimensione simbolica esplorata nel primo Minnesang.

Kiefer ha riconosciuto queste suggestioni letterarie come affini e intorno ad esse ha tessuto il suo racconto e la nuova serie di lavori presentati.

Ad introdurre la mostra un gruppo di libri dove l’incontenibile presenza di fiori, sulle pagine di tela dipinta, allude alla natura festante celebrata dal poeta; i due lavori pittorici di grandi dimensioni, analogamente, appaiono come la scena dell’incontro cantato da von der Vogelweide, avvenuto Unter den Linden– all’ombra di un tiglio – l’albero più familiare e più caro all’animo germanico.

Come accade in molti paesaggi di Kiefer, il punto di vista utilizzato è tale da coinvolgere chi guarda all’interno dell’opera. In questo caso l’invito suggerisce di attraversare la brughiera, giungere sotto il tiglio per accogliere la bellezza del paesaggio e partecipare alla gioia di un incontro. Fortunato e duraturo come quello tra Anselm Kiefer e Lia Rumma.

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