“Typologien” è un’estesa indagine dedicata alla fotografia tedesca del Novecento. Il progetto, ospitato nel Podium, lo spazio centrale della sede milanese, è curato da Susanne Pfeffer, storica dell’arte e direttrice del MUSEUM MMK FÜR MODERNE KUNST di Francoforte. Il progetto applica il principio della “tipologia”, nato nel XVII e XVIII secolo in botanica per classificare e studiare le piante, sviluppato dalla fotografia dall’inizio del Novecento e affermatosi in quella tedesca nel corso del XX secolo. Paradossalmente il principio formale proposto permette di stabilire analogie inaspettate tra artisti tedeschi di diverse generazioni e al contempo rivelare i singoli approcci alla fotografia.
de bello. notes on war and peace è la prima mostra collettiva di gres art 671, un viaggio attraverso le guerre e i conflitti, come un ciclo che si ripete nel tempo, un fenomeno che attraversa epoche, luoghi e civiltà, lasciando segni profondi nella memoria collettiva. Un’esplorazione esperienziale dell’uomo durante le fasi universali del conflitto, indipendentemente dal contesto storico o geografico.
"Con l’arrivo della primavera, il maschio del bostrico individua un tronco in cui riprodursi, penetra sotto la corteccia e inizia a 'scrivere': il nome latino del bostrico è Ips typographus, lo scarabeo tipografo, proprio perché scava gallerie all’interno del tronco che ricordano segni tipografici.A causa dell’aumento delle temperature medie rispetto ai livelli preindustriali (1850–1900), gli alberi hanno sofferto di stress idrico dovuto alla siccità e si è verificato un aumento degli eventi meteorologici estremi.Dal 2018, anche a seguito della Tempesta Vaia, si sono create le condizioni ideali per la proliferazione del bostrico, che negli ultimi anni è passato dall’attaccare alberi morti ad attaccare anche alberi vivi in ottimo stato.Nel caso di questo progetto, sono stati realizzati frottage sui tronchi di alcuni faggi che avevano vissuto per quasi un secolo nel Parco del Valentino a Torino. La siccità e le alte temperature del 2021/22 hanno causato uno stress tale da portare alla morte di diversi alberi, successivamente attaccati dal bostrico.Tra agosto e settembre 2023 queste piante sono state prima sezionate e poi espiantate.Prima dell’espianto, sono riuscito a registrare, attraverso la tecnica del frottage, i segni lasciati dal bostrico su sei alberi differenti.Ogni opera si sviluppa su tre tavole: la prima mostra lo sviluppo della circonferenza del tronco e l’intero tracciato creato dagli insetti sotto la corteccia; la seconda mostra la superficie interna della corteccia, che ricopre e protegge il tronco; la terza, invece, riguarda la sezione del tronco: il taglio della sega non consente più di leggere la memoria dell’albero e del suo ambiente, poiché gli anelli non sono più visibili. L’opera, infine, si presenta come una grande lastra fotografica in vetro, sulla quale i segni della sega sono serigrafati con un colore creato dalla cenere della loro corteccia."— Michele Guido
Dal 21 marzo al 25 maggio, Palazzo Abatellis di Palermo ospiterà la mostra “Minuto Mantenimento” di Marzia Migliora, a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone. L'esposizione, sostenuta dall'Assessorato regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, promossa dalla Galleria Regionale di Palazzo Abatellis e prodotta da ruber.contemporanea, è il risultato di una serie di workshop tenuti dall'artista nel 2024 nell'ambito del progetto Spazio Acrobazie. La mostra presenta per la prima volta una serie di opere inedite nate dagli incontri e dagli scambi con il gruppo per l'esecuzione penale esterna.
Gary Hill parlerà delle sue opere più recenti il 12 marzo 2025 alle ore 18:00 e discuterà le questioni chiave della sua pratica artistica con i curatori della mostra Gary Hill. Una questione di percezione, Holger Broeker ed Elena Engelbrechter. Le opere di Gary Hill hanno influenzato in modo significativo l'arte video sin dagli anni '70, collocando immagine, linguaggio e suono in nuovi contesti. Durante la sua conferenza, Gary Hill offrirà approfondimenti sui suoi progetti attuali, in particolare sul suo uso sperimentale dei droni con telecamera per riflettere sul proprio processo creativo. La discussione successiva offrirà l'opportunità di entrare in dialogo diretto con l'artista.
Il Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano presenta la prima ampia personale in Italia dell'artista iraniana Shirin Neshat (1957, Qazvin), vincitrice del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1999, del Leone d’Argento per la Miglior Regia al Film Festival di Venezia nel 2009 e del Praemium Imperiale a Tokyo nel 2017. La mostra ripercorre oltre trent’anni di carriera, attraverso quasi duecento opere fotografiche e una decina di video-installazioni, entrate a far parte delle maggiori collezioni museali al mondo, come quelle del Whitney Museum, del MoMA, del Guggenheim di New York e della Tate Modern. La lente attraverso cui Neshat interpreta la Storia e la Contemporaneità non solo del suo Paese d'origine, l'Iran, ma del mondo intero, è lo sguardo delle donne: dagli esordi nei primi anni Novanta con la serie fotografica Women of Allah, i celebri corpi femminili istoriati con calligrafie poetiche, fino a The Fury, video-installazione che anticipa il movimento “Woman, Life, Freedom”. La ricerca di Shirin Neshat però travalica il tema di genere e, partendo dal dualismo uomo-donna, indaga le tensioni tra appartenenza ed esilio, salute e disagio mentale, sogno e realtà. A cura di Diego Sileo e Beatrice Benedetti