Victor Burgin (Sheffield, Inghilterra, 1941) è uno degli artisti accademici più eminenti della nostra epoca.
Artista e al contempo autore di saggi fondamentali sulla fotografia e sulla teoria dell’arte, Burgin a partire dalla fine degli anni sessanta ha sviluppato la sua ricerca muovendosi costantemente tra pratica artistica e riflessione teorica.
Questo “terzo spazio” (H. Bhabha, 1991), ovvero il luogo e l’esito di questa oscillazione, è divenuto il fondamento volutamente ambiguo/mobile della sua opera che si è dislocata di volta in volta nelle pagine di un libro o nello spazio di una galleria, richiedendo allo spettatore molto più di un semplice atto percettivo.
In questa prospettiva la fotografia, scelta come medium privilegiato, ha avuto molteplici valenze: è stata un forte agente di corrosione dell’autonomia modernista, ed al contempo ha consentito di riconfigurare un legame con il reale e di uscire dalle logiche analitiche di molte pratiche concettuali.
Che si tratti dell’appropriazione o del detournement delle immagini pubblicitarie dei suoi primi lavori, o della rappresentazione dei ruoli sessuali nella storia dell’arte e nei media, il lavoro di Burgin - influenzato anche dagli studi di semiotica, cinema e psicoanalisi - indaga e decodifica la natura dell’immagine, nel tentativo di definire i termini dominanti della rappresentazione.
Attualmente è Professore Emerito di Storia della Coscienza all'Università della California, Santa Cruz, e Professore Emerito Millard Chair of Fine Art al Goldsmiths College, University of London.
Il suo lavoro è incluso nelle collezioni di importanti istituzioni internazionali come il Metropolitan Museum e il Museum of Modern Art, New York; la Corcoran Gallery, Washington DC; il Museum of Contemporary Art e il Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles; il Walker Art Center, Minneapolis; la Tate Gallery, Tate Modern, e il Victoria and Albert Museum, Londra e il Centre Georges Pompidou, Parigi.
È autore di numerosi volumi che hanno notevolmente segnato il dibattito critico non solo americano. Ne ricordiamo alcuni: Thinking Photography (1982), Between (1986), The End of Art Theory: Criticism and Postmodernity (1986). In/Different Spaces: Place and Memory in Visual Culture, Shadowed (1996); The Remembered Film (Reaktion, 2004); Situational Aesthetics (Leuven University Press, 2009); Parallel Texts: interviews and interventions about art (Reaktion, 2011).