Tobias Zielony (1973, Wuppertal, Germania) è riconosciuto internazionalmente per i suoi progetti a
lungo termine con adolescenti, prostitute e rifugiati – outsiders ai margini della società.
Li ritrae in particolari contesti architettonici e sociali, enfatizzando i momenti nei quali non coincidono né con l’immagine che si ha di loro né con la loro immagine stessa. La loro presenza parla di due desideri in
conflitto: la volontà di identificarsi con i gesti conformisti di una cultura giovanile globalizzata e
l’espressione della loro individualità.
Zielony studia Fotografia all’Università del Galles di Newport e all’Accademia di Belle Arti di Lipsia. Nel
2010 produce con la Galleria Lia Rumma, il progetto Vele, dedicato all’omonimo complesso abitativo
ideato negli anni ’60-’70 dall’architetto Franz Di Salvo nel quartiere di Scampia, alla periferia Nord di
Napoli. Il progetto è stato presentato nel 2012 in due importanti mostre personali al MAXXI di Roma, e al
Philadelphia Museum of Art.
Tra le principali mostre personali ricordiamo inoltre: Marta Herford (2022), Folkwang Museum Essen
(2021 e 2011), Berlinische Galerie (2013), MMK Zollamt Frankfurt e Camera Austria Graz nel 2011,
Kunstverein Hamburg (2010,) C/O Berlin (2007). Nel 2015, con il lavoro “The Citizen” è tra gli artisti
invitati a esporre nel Padiglione Tedesco, curato da Florian Ebner, alla 56a Biennale di Venezia.
Ha vinto il premio GASAG nel 2006 e il Karl-Ströher-Preis nel 2011; ha partecipato all’International
Studio Program, New York.
Tra le pubblicazioni più recenti: Wolfen, Spector Books (2023), The Fall (2021), Maskirovka, Mousse
Magazine, 2017; Vele, Spector Books (2014), Jenny Jenny, Spector Books (2013), Manitoba, Spector
Books (2010); Story / No Story, Hatje Cantz (2010).
Dal 2022 è professore di fotografia presso la HFBK di Amburgo.